mercoledì 8 febbraio 2017

Draghi come Breznev: l’Euro irreversibile (come l’URSS ?)

Draghi e Schauble

Le affermazioni fatte ieri da Draghi denotano uno stato psicopatico di questo personaggio caduto in una forma di delirio di onnipotenza.
 
Una moneta divenuta, nella psiche di Draghi e dei suoi banchieri, qualche cosa di simile ad una divinità: ”irreversibile”, ha dichiarato Draghi ad una domanda postagli dall’eurodeputato Marco Zanni. “L’Euro è irrevocabile”, ha scandito Draghi – sia in italiano che in inglese – rispondendo alla domanda di Zanni.

La dichiarazione di Draghi ci fa venire in mente una dichiarazione simile fatta da un suo collega banchiere, il presidente della Goldman Sachs, Llyod Blankfein, il quale, al Sunday Times che lo interrogava sul suo ruolo, aveva risposto: “Sono solo un banchiere che fa il lavoro di Dio”. In quel periodo Goldman Sachs era sospettata di aver partecipato al crollo del gigante delle assicurazioni, l’AIG, salvato in extremis dal crollo con un piano di aiuti da 187 miliardi di dollari finanziato dai contribuenti.

Ci si domanda se si tratti di uno stato psichico di onnipotenza che prende tutti i personaggi cooptati nei vertici del potere bancario sovranazionale, un delirio che li proietta fuori della realtà e senza più contatto con il mondo delle persone e delle cose concrete.

In fondo non è un fatto del tutto nuovo, si ha a che fare con qualche cosa di simile a quello status mentale che hanno avuto anche personaggi storici come Napoleone, o il re di Francia Luigi XV (dopo di me il diluvio), e in epoca moderna gli oligarchi dell’URSS come Leonid Breznev.
 
Mario Draghi è il rappresentante di una oligarchia bancaria europea che di fatto rappresenta l’ultimo baluardo di una costruzione Europea che si basa unicamente sulle monete, sulla prevalenza del grande capitale, dei mercati finanziari e delle banche.

Una costruzione che non lascia spazi agli interessi reali e concreti elle persone, dei lavoratori, delle famiglie e delle comunità, sempre da sacrificare sugli altari dei mercati aperti e della competitività, i veri dogmi dell’ideologia neoliberista che ha appestato l’Europa e buona parte del pianeta.

Draghi e gli altri come lui sanno bene che i principali responsabili di questa crisi sono le banche, perchè questa è una crisi di debito privato e non pubblico, come lui e i suoi colleghi da anni vorrebbero raccontarcela, demolendo il welfare, i diritti delle persone e la spesa pubblica, imponendo le loro fallimentari riforme neoliberiste.

Si tratta delle grandi banche che creano moneta dal nulla e poi la distribuiscono alle stesse banche ed alle multinazionali per alimentare la speculazione finanziaria, dopo aver privato gli Stati nazionali di una propria sovranità monetaria, della possibilità di emettere una propria moneta a credito per finanziare la ripresa economica e l’occupazione.

Draghi mente sapendo di mentire quando afferma che l’euro è irrevocabile visto che esiste l’art. 50 dei trattati europei che prevede la fuoriuscita dall’UE, possibilità di ricorrere a questo articolo che era stata già esaminata nel caso della Grecia. Di conseguenza, in caso di volontà di recesso dall’euro da parte di uno Stato europeo, questi può attivare la procedura in base all’art. 50.

Art. 50 Trattati UE
In realtà i tempi sono maturi per proporre una generale revisione dei Trattati europei, che sono un vero cappio al collo e che, oltre a produrre miseria e rovine economiche, sta alimentando la rivolta degli oppressi e delle persone oneste in tutta l’Europa ed anche negli USA, soprattutto masse di cittadini, lavoratori e classe media, sprofondati nella miseria, e che hanno rifiutato il ricatto dell’establishment e della finanza criminale, come accaduto in Gran Bretagna con Brexit, negli USA con la vittoria di Donald Trump, in Italia col secco NO alla riforma costituzionale Renzi-Boschi.

Arriva l’ora che i popoli riprendano in mano il loro destino e mettano la parola fine alla dittatura di una oligarchia tecnocratica che ha privato le nazioni della loro sovranità per conto di interessi esterni. Arriva il momento che gli Stati devono riprendere la loro sovranità nazionale con la possibilità di sottrarre il potere ai banchieri, ritornando ad una moneta nazionale, emessa da una Banca Pubblica di Stato che serva a finanziare il lavoro ed il benessere sociale, mettendo un argine all’apertura indiscriminata dei mercati che sta uccidendo l’economia di paesi deboli come l’Italia, impossibilitati a fare una sana politica di sviluppo e di occupazione, vincolati da assurde norme europee fra cui il pareggio di bilancio in Costituzione, voluto dai politici euroservi dell’oligarchia di Bruxelles.


Luciano Lago

fonte: http://www.controinformazione.info/draghi-come-breznev-leuro-irreversibile-come-lurss/

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