lunedì 20 febbraio 2017

Inquinamento: così la "vita cittadina" deteriora il cervello


Non è certo un segreto che l'inquinamento atmosferico sia in aumento in tutto il mondo, specialmente nelle città. Un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2016 segnalava un aumento dell'inquinamento dell'aria esterna dell'8% in soli cinque anni.

Oltre agli effetti ambientali, sappiamo che l'inquinamento atmosferico è dannoso per il sistema respiratorio e circolatorio. Gli inquinanti atmosferici come i solfati, i nitrati e i derivanti della combustione del carbonio riescono a penetrare in profondità all'interno dei tessuti polmonari e cardiovascolari, e questo costituisce un grave rischio per la salute umana. L'inquinamento dell'aria esterna è considerato il killer numero uno al mondo, causa di oltre 3 milioni di decessi ogni anno. 

Ora, nuove ricerche hanno mostrato che gli effetti nocivi non si fermano qui: l'inquinamento atmosferico è anche deleterio per il cervello. Lo studio, condotto dai ricercatori dell'università della California del Sud, ha scoperto che l'inquinamento dell'aria aumenta il rischio di demenza fino al 92% - grazie alle particelle tossiche che causano edema cerebrale. Anche se l'aria non ti uccide, ti fa ammalare in un modo o nell'altro.

L'inquinamento atmosferico danneggia anche il cervello

Le esalazioni tossiche provenienti dalle auto e dalle centrali elettriche infatti si infiltrano nelle cellule cerebrali, causando edema. Questo, a sua volta, porta a un aumentato rischio di demenza, secondo gli esperti. In realtà, proprio l'inquinamento dell'aria potrebbe essere la causa dell'aumento nell'incidenza di demenza. Jiu-Chiuan Chen, epidemiologo alla Keck School of Medicine dell'USC, autore dello studio, afferma che se le loro scoperte valgono anche per il resto della popolazione e suggeriscono che l'inquinamento atmosferico è associato al 21% circa di tutti i casi di demenza nel mondo.

Il team di ricerca californiano ha analizzato i dati di 3.647 donne di età compresa fra 65 e 79 anni, che non avevano demenza. Il loro studio epidemiologico esteso su 11 anni è stato il primo di questo tipo ad essere condotto negli Stati Uniti ed è stato pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry.

I ricercatori hanno scoperto che le donne che vivevano in zone altamente inquinate, ad esempio nei pressi di strade principali o in città trafficate, avevano un drammatico aumento del rischio di declino cognitivo - dell'ordine dell'81%. L'esposizione a livelli di inquinamento considerati non sicuri dalle autorità sanitarie si traduceva inoltre in un aumento del 92% del rischio di sviluppare demenza.

Il team ha anche scoperto che alcune donne potrebbero avere un rischio maggiore di altre. Le donne portatrici del gene APOE4 - che aumenta il rischio di Alzheimer - mostravano il rischio più alto di sviluppare demenza.
Il professor Caleb Finch, co-autore dello studio, ha spiegato che “le particelle microscopiche generate dai combustibili fossili penetrano nel corpo attraverso il naso direttamente dentro al cervello.”

“Le cellule del cervello trattano queste particelle come invasori e reagiscono con risposte infiammatorie che, nel corso del tempo, sembrano aggravare e promuovere l'Alzheimer.”
Finch sostiene che mentre il legame fra inquinamento dell'aria e Alzheimer ed altre forme di demenza è ancora una “nuova frontiera,” le evidenze continuano a dimostrare che l'inquinamento è dannoso per un cervello che invecchia.

Precedenti studi mostrano risultati simili

Anche ricerche precedenti hanno mostrato una correlazione fra inquinamento atmosferico e rischio di demenza. Ad esempio, alcuni ricercatori canadesi hanno rivelato all'inizio di quest'anno le loro scoperte che suggerivano la nocività dell'inquinamento dell'aria per il cervello. Il team ha scoperto che i soggetti che vivevano a meno di 50 metri da una strada principale avevano il 12% in più di possibilità di sviluppare demenza. A così breve distanza, i livelli di particolato fine inquinante sono 10 volte superiori a quelli rilevati anche solo ad una distanza leggermente maggiore di 150 metri.

Nel 2015, anche un'analisi di scansioni cerebrali RM di soggetti arruolati nel Framingham Heart ha messo in luce scoperte preoccupanti. I ricercatori della Harvard Medical School hanno scoperto che più le persone vivevano vicino ad una strada principale (e maggiore è la loro esposizione all'inquinamento), minore era il volume del loro cervello. Tale associazione rimaneva invariata anche dopo aggiustamenti per altri fattori quali fumo, diabete e malattie cardiovascolari.

Anche se lo studio degli effetti dell'inquinamento sul cervello è relativamente nuovo, queste recenti scoperte richiedono sicuramente attenzione.



Vicki Batts

Fonte: naturalnews.com

Fonti:
DailyMail.co.uk
TheGuardian.com
ScienceMag.org


Traduzione a cura di: Emanuela Lorenzi
http://www.informasalus.it/it/articoli/inquinamento-vita-cittadina-cervello.php

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