lunedì 26 giugno 2017

Lo sanno anche i sassi.

Quando qualcosa – una certa situazione, divenuta generale ("normale") – è talmente palese ma, “imbarazzante (da ammettere alla massima potenza, ossia, ad un livello da prendere in considerazione al fine di risolverl3 definitivamente, alla radice)”, allora… ti abitui a convivere con detta “in-giustizia globale”, senza che cambi mai fondamentalmente, in sostanza, nulla. 
Questo perché, le persone non sono disposte a mettere in discussione quei “cardini” che, causalmente, permettono l’in-giustizia di fondo – sempre più estesa – come un virus, una pandemia, non tanto in grado di colpire tutt3, ma – piuttosto – che “qua, così” ha già colpito tutt3.
Anche coloro che credono di essere esenti, immuni, al di là di…
Negli ultimi Bollettini, è stata portata “a galla” la consapevolezza relativa alla perfidia strategica (una “profondità”) incarnata nel concetto di democrazia “qua, così”, attraverso il suffragio universale (un “diritto”) che comporta, nella sostanza (molto spesso), una votazione conclusiva, caratterizzata da soglie di maggioranza e minoranza, molto vicine al 50 percento.
Alias, a quell'unica certezza che esprime, democraticamente, il dipendere (il "non riconoscersi") - di quasi la metà della popolazione votante "sconfitta" - dall'esito di una espressione popolare che proprio non lo è, dal momento in cui l’impianto basato sul concetto di maggioranza (relativa o assoluta) è alquanto ingiusto o, meglio, giusto di parte.
Ti "dici" che, in fondo, "questa è (la) democrazia". Vero? 
Ma... se su cento persone che votano, cinquantuno risultano come “sconfitte” e, dunque, “appese” all'intenzione di coloro che hanno “vinto”, quale sarà il destino della minoranza (quasi paritaria)?
Di più, immagina che la maggioranza risicata popolare, non decide proprio nulla, dato che il tutto si svolge lontano dai loro “cuori”. Quindi?
Quindi, come al solito, la democrazia è un abbaglio, nemmeno tanto moderno.

 
Comunque, qualcosa che continua a ripetersi, nonostante tutt3 (la maggioranza risicata, "vincente", è tale anche e soprattutto poiché la forma reale manifesta “qua, così” – nella quale si “svolge” – ha già una inclinazione, una tendenza, una intenzione, etc. che è propria di quella parte che ha una “preferenza di fondo” e che, dunque, punta alla sua riconferma).
Turchia, Erdogan vince a metà il referendum tra accuse di brogli.
Vittoria a metà per il presidente Recep Tayyip Erdogan al referendum costituzionale tenuto ieri in Turchia.
Il fronte del "Sì" ha ottenuto un risicato 51,3%, inferiore di almeno 5 punti percentuali dalle aspettative espresse alla vigilia della consultazione, mentre quello del "No" si è fermato al 48,7%.
Ma il risultato del referendum, accolto come una vittoria certa dalla leadership di Ankara già prima che venisse annunciato il risultato ufficiale, è stato fortemente contestato dai partiti d'opposizione, che hanno denunciato brogli e irregolarità nella procedura, mentre migliaia di cittadini sono usciti per le strade a protestare.
La differenza tra il Sì e il No rappresentato da meno di 1,3 milioni di elettori (su un paese di 80 milioni di abitanti) traghetta il Paese dall'attuale sistema parlamentare ad un modello presidenziale "alla turca", dove i poteri saranno concentrati nelle mani del capo dello stato e, nella fattispecie, dello stesso Erdogan.
Ma restano forti i dubbi sulla legittimità del risultato.
Il Chp (Partito repubblicano del popolo) che ha contestato complessivamente 2,5 milioni di voti, ha denunciato una seria irregolarità di procedura riguardante almeno 1,5 milioni di schede, dovuta alla decisione del Consiglio elettorale supremo (Ysk) - giusto a qualche ora dalla chiusura dei seggi - di accettare come valide anche le buste senza il timbro ufficiale.
Il Ysk si è giustificato indicando alcuni precedenti (2004 e 1994), senza però menzionare che la legge elettorale del 2010 ha espressamente vietato le buste senza timbro e aggiungendo di avere deciso di accettarle "su richiesta dell'Akp" - come ha affermato il presidente Sadi Güven - e portando gli oppositori a gridare allo scandalo.
"Non si possono cambiare le regole del gioco a metà", ha affermato il leader Chp Kemal Kiliçdaroglu, mentre Meral Akgener, nazionalista Mhp distaccatasi dalla linea ufficiale del partito, ha detto che "il Consiglio ha commesso un crimine" e che "la Turchia non può proseguire con quest'onta"...
L'affluenza al voto si è registrata all'86% su oltre 56 milioni di elettori in 81 province…
Cosa succederà adesso?
La vittoria risicata del "Sì" presenta diversi interrogativi.
Dopo il tentato golpe del 15 luglio scorso Erdogan contava di avere un forte avvallo popolare per portare avanti la propria agenda politica in un Paese che si trova sotto lo stato d'emergenza da oltre 8 mesi.
Il piano presidenziale supportato solo dalla metà della popolazione è anche una risposta alle misure repressive ed emergenziali portate avanti finora e alla sempre più difficile situazione economica in cui si trova il Paese.
Secondo alcuni osservatori questo potrebbe condurre ad una scissione interna dello stesso Akp, dove secondo indiscrezioni apparse sulla stampa locale già si insiste per un ritorno di Erdogan a capo del suo partito.
Sebbene sia stato previsto che, per permettere al parlamento di fare le relative modifiche legislative, la riforma diventi operativa a partire dal 3 novembre 2019 data in cui sono state fissate le elezioni generali e presidenziali, non è escluso che il parlamento decida di indire consultazioni anticipate.
Link 
Lo “vedi”? “Lo sanno anche i sassi” ma, non cambia mai niente, nella sostanza.
Fai anche solo due “conti”:
un Paese di 80 milioni di abitanti
l'affluenza al voto si è registrata all'86% su oltre 56 milioni di elettori (quindi, 48 milioni di persone, "aventi diritto")
la differenza tra il Sì e il No rappresentato da meno di 1,3 milioni di elettori

Il Chp… che ha contestato complessivamente 2,5 milioni di voti, ha denunciato una seria irregolarità di procedura riguardante almeno 1,5 milioni di schede
Una differenza di 1,3 milioni di preferenze (Sì o No), con sospetti di irregolarità su almeno 1,5 di schede elettorali, che portano – comunque – ad un risultato politico amministrativo, in leva:
1,3 milioni di voti
che contano per
80 milioni di persone (80 – 48 = 32 milioni, delle quali, non hanno manifestato la loro intenzione, per varie motivazioni. Non solo. Infatti, se calcoli 48 milioni di votanti divisi solamente da 1,3 milioni di voti, significa che… 48 / 2 = 24 – 1,3 = 22,7 milioni di persone devono essere aggiunte ai 32 milioni che non hanno espresso alcuna preferenza, portando la situazione a 32 + 22,7 = 54,7 milioni di umani, su 80, che svilupperanno “depressione e/o dipendenza” per le decisioni che sfoceranno, praticamente, dopo le operazioni di voto).
Circa il 68 per cento della Massa (che diventa il canonico 80 per cento, se aggiungi gli 1,5 milioni di voti “dubbi”) viene, in questa maniera, auto disinnescata, pur continuando a sopravvivere all’interno del Paese, che – quindi – sarà governato attraverso un modello partecipativo di parte”:
la differenza tra il Sì e il No rappresentato da meno di 1,3 milioni di elettori (su un paese di 80 milioni di abitanti) traghetta il Paese dall'attuale sistema parlamentare ad un modello presidenziale "alla turca", dove i poteri saranno concentrati nelle mani del capo dello stato e, nella fattispecie, dello stesso Erdogan.
Ecco il fulcro:
la restante parte (25,3 milioni della maggioranza) non conta nulla, allo stesso modo, dal momento in cui sarà una sola persona, di fatto, a governare e, “qua, così”, a decidere le sorti del Paese.
Erdogan (non) sembra vincere su ogni fronte...
Da sottodominante, inconscia, in attesa di - al momento giusto - essere scrostat3 via, d'assieme all'intonaco che ricopre la facciata pubblica, dell'edificio del potere dominante "qua, così".

  
Non solo; infatti, se sposti gli 1,5 milioni di voti "controversi", allora la maggioranza si inverte
In ogni “caso”, la popolazione è sempre (sempre) suddivisa ed “auto separata in casa”, democraticamente, “senza colpo ferire (a parte, nella situazione turca, lo strategico ‘Colpo di Stato’ – della scorsa estate – allorquando Erdogan approfittò della situazione, in maniera tale da ‘raffinare la qualità e quantità del pensiero alternativo, ad esso’, compresente ad ogni livello nella macchina amministrativa, educativa, religiosa, etc. dello Stato… prima di ciò che ‘è già successo’)”.
Ora, i turchi (ma la situazione non cambia, in giro per il mondo) sono amministrati da una sola persona, che muove molto abilmente i fili del “loro” destino, senza che una simile moltitudine possa fare nulla, anche qualora se ne accorgesse.
Infatti, tra la Massa e il vertice sottodominante, esistono “le forze di sicurezza”:
perché, pensi, che siano state concepite?
Per essere chiamate, nel momento in cui c’è un gattino da salvare sull'albero del viale vicino a casa tua?
L’istituto della guerra “esterna”, ha permesso (ed auto convinto la Massa) la creazione di permanenti corpi di vigilanza e sicurezza, che non chiami “Esercito”, solo perché l’esercito non sei più abituato a vederlo in azione, nonostante sai che esiste ancora, praticamente, in ogni zona del Paese.
Le estensioni, in tempo di “pace”, dell’Esercito… sono i vari corpi di sicurezza, che prevalgono anch'essi in tutto il Paese, in quanto referenti unici nel momento del tuo “bisogno”.

  
E, nota bene, sia i “corpi di polizia” che l’Esercito, sono costituiti ancora (per ora) da esseri umani, che “lavorano” come ogni altra persona “qua, così”. 
In attesa che il tutto si trasformi nella manifestazione concreta di quello che già è:
una macchina
per ora costituita da esseri umani
e che “domani”
agirà attraverso organismi robotici (a quel punto, come potrai avere anche la sola speranza di interagire, se la “sensibilità” sarà programmata su valori altri? A che servirà inserire fiori nella canna della loro arma automatica?).

  
Lo sanno anche i sassi, ma (ma)… il piano reale manifesto, “qua, così”, è inclinato, essendo di parte (dominante). 
Quindi, “tutto scorre (‘giù’)”…
La giustizia, di fatto, è diventata anch'essa “di parte”, non essendo prevista nessun’altra modalità di esecuzione e scelta. 
Qualcosa che, tuttavia, non va a cancellare dal reale potenziale, l’alternativa sostanziale (qualcosa di molto più concret3, della sola speranza).
Speranza, che ricorda a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, appunto, l’alternativa sostanziale codificata a livello di differenza di potenziale (un atteggiamento, un carattere, una configurazione e, quindi, un programma da caricare in memoria, molto meglio se… by la “formula”).
Giustizia “è” = ad angolo giro (indemagliabile anche se gli giri tutto attorno).
Un “luogo comune”, centrale e portante, capace di rimanere sempre tale (giust3), anche se muta la prospettiva attraverso la quale l3 si inquadra.
A “prova di bomba (cavillo, interesse, dominante)”…

  
Anche “solo” prendendo in considerazione le parole dell’Autorità “massima” religiosa, cristiana, ed (ma) applicando il “modulo (valore aggiunto)”, ottieni la summa “quintessenza”, ossia:
il valore universale simbolico sostanziale frattale espanso
ciò che “sanno anche i sassi”
ma che, per la ragione fondamentale, dominante
non riesci mai a manifestare (se) “qua, così”.
Fai attenzione, allora, alle parole profuse dal Santo Padre (anche se sei “non credente”, cogline il riflesso codificato).
Papa: vergogna per nostro silenzio davanti a ingiustizie
Link 
Ok? 
Di che cosa (chi) si “parla (tratta)”?
Della “condizione di normalità (dominante) ‘qua così’” .
Appunto:
di una “vergogna”.
Lascia perdere, per ora, che la Chiesa parla come la maggior parte della classe politica, “predicando bene ma razzolando male…”. 
Ometti tutto questo "giudizio", e rimani alla/nella sostanza:
al/nel valore universale codificato in qualsiasi ambito della realtà manifesta, anche se “qua, così”
al... fatto.
Papa: risorgere contro nuove schiavitù
I poveri sono la "testimonianza della scandalosa realtà di un mondo ancora tanto segnato dal divario tra lo sterminato numero di indigenti, spesso privi dello stretto necessario, e la minuscola porzione di possidenti che detengono la massima parte della ricchezza e pretendono di determinare i destini dell'umanità.
Purtroppo… siamo di fronte a un fenomeno di iniquità globale e di economia che uccide"…
Quanti sono vittime di antiche e nuove schiavitù:
lavori disumani, traffici illeciti, sfruttamento e discriminazione, gravi dipendenze… bambini eadolescenti che vengono privati della loro spensieratezza per essere sfruttati
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un mondo ancora tanto segnato dal divario
la minuscola porzione di possidenti che detengono la massima parte della ricchezza e pretendono di determinare i destini dell'umanità…

  
Come “vedi”, appunto, “lo sanno anche i sassi” se (se) te lo viene a dire (per qualsiasi motivo) anche la Chiesa, attraverso il Papa (oppure, meglio, il Papa… attraverso la Chiesa). 
E lo sai anche tu. Seppure, “tu”, non credi di poterci più fare niente.
Papa che “ancora una volta ha puntato il dito contro la corruzioneche sottrae diritti e infrange tante aspirazioni… e la burocrazia sterile, chenon permette che le cose cambino
Ma… non dobbiamo rassegnarci al fatto che le cose debbano finire così…
Con la Risurrezione Cristo non ha solamente ribaltato la pietra del sepolcro, ma vuole anche far saltare tutte le barriere che ci chiudono nei nostri sterili pessimismi, nei nostri calcolati mondi concettuali che ci allontanano dalla vita, nelle nostre ossessionate ricerche di sicurezza e nelle smisurate ambizioni capaci di giocare con la dignità altrui
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C’è tutt3, anche se… manca la ragione fondamentale:
la compresenza immanifesta dominante
che proprio l’immagine di Dio (e del Diavolo) ricorda per analogia frattale (simbolismo sostanziale frattale espanso).
Ancora…
Il nostro cuore sa che le cose possono essere diverse, però, quasi senza accorgercene, possiamo abituarci a convivere con il sepolcro, a convivere con la frustrazione…
Di più, possiamo arrivare a convincerci che questa è la legge della vita anestetizzandoci con evasioni che non fanno altro che spegnere la speranza…
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Fai attenzione, dunque, a cosa siano autenticamente tutte quelle “cose” che ti sono state “messe in testa (secolarmente, sempre, ‘qua così’)”.
Quando il Sommo Sacerdote, i capi religiosi in complicità con i romani avevano creduto di poter calcolare tutto, quando avevano creduto che l'ultima parola era detta e che spettava a loro stabilirla
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Questa è “storia (deviata)”, poiché questi “vincitori” hanno deviato il corso del reale potenziale, dal momento di “è già successo”. 
E, sempre questa, è una “fotografia” del tempo che fu, e che non è mai passato sostanzialmente.
Educazione finanziaria: ci vuole una strategia nazionale.
Da anni si ripete che gli italiani sanno poco di finanza, con gravi conseguenze per i loro portafogli. Ora, l’avvio di una strategia nazionale per l’educazione finanziaria può essere un’occasione unica per colmare il divario con i paesi più virtuosi.
Tante iniziative frammentate…
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Quale “strategia” se “già”nella strategia (sotto/dominante). 
La strategia è sempre volta a “difendere l’attore bancario, qualsiasi sia il suo operato, essendo divenuto un ‘collo di bottiglia’ sociale globale, armonizzato al segnale di clock ‘qua così’”.






  
L’invenzione “denaro (veicolante in mezzo al ‘debito’)” è un “piede di porco (leva)”, che qualsiasi intenzione altra - non già grande concentrazione di massa, giurisdizionale a livello planetari3 – non può riuscire nemmeno a scalfire se (se)… senza la sufficiente e necessaria “formula”.
Non una magia, bensì, un funzionare a pieno potenziale.
Una “possibilità” in alternativa sostanziale.
“Fai…”.
   
 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2048
 

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