Nei pochi Stati, fra i quali il nostro,
nei quali esistono ancora le vaccinazioni obbligatorie, è d’uso
suddividere le vaccinazioni in due grandi gruppi: quelle obbligatorie e quelle raccomandate [una volta chiamate facoltative].
Anche se questa suddivisione non aveva più ragione di esistere, il nostro Governo [eletto a capofila delle strategie vaccinali a livello mondiale] ha pensato bene di emanare la folle legge 31 luglio 2017 n. 119 [con entrata in vigore oggi 06/08/2017] e provvedere a intossicare maggiormente i nostri figli.
A loro volta le vaccinazioni cosiddette
obbligatorie si suddividono in vaccinazioni obbligatorie per tutta la
popolazione e vaccinazioni obbligatorie per particolari gruppi a
rischio.
Senza alcun precedenti al mondo, né studi scientifici che ne comprovino utilità ed innocuità, è stato quindi deciso che le vaccinazioni obbligatorie per tutti i nuovi nati in Italia siano dieci:
- vaccinazione contro la difterite
- vaccinazione contro il tetano
- vaccinazione contro la poliomielite
- vaccinazione contro l’epatite virale B
- vaccinazione contro la pertosse
- vaccinazione contro l’Haemophilus Influenzae di tipo B
- vaccinazione contro il morbillo
- vaccinazione contro la parotite
- vaccinazione contro la rosolia
- vaccinazione contro la varicella
In realtà è come se diventassero
obbligatorie ben 14 vaccinazioni, in quanto le dieci vaccinazioni
obbligatorie per Legge vanno ad affiancarsi alle vaccinazioni
raccomandate antipneumococco e antirotavirus, antimeningococco B e C,
secondo quanto riportato nel Piano Nazionale Vaccinazioni 2017-2019 [inserito nel decreto LEA].
Le vaccinazioni contro morbillo,
parotite, rosolia e varicella resteranno vaccini obbligatori fino a
successiva verifica della copertura stabilita dal Ministero della
Salute, che in realtà rappresenta un indicatore aziendale, con verifica
entro tre anni. Per queste patologie il Ministero, nella relazione
annuale, dovrà riportare le reazioni avverse che l’AIFA segnalerà per
tutti i vaccini, anche se l’esperienza insegna che questa intenzione
rappresenta di fatto un’utopia alla luce dell’accanimento contro i
medici che segnalano correttamente le reazioni avverse.
Per i soggetti che hanno già avuto
morbillo e altre malattie infettive per le quali ora si devono
vaccinare, si consente alle Regioni di approvvigionarsi anche di
formulazioni vaccinali monocomponenti o combinate in modo da non
contenere l’antigene per la malattia già verificatasi, ma ciò può
avvenire “nei limiti delle possibilità del Servizio sanitario nazionale“: una barzelletta.
Sul fronte delle incombenze per i medici,
le vaccinazioni obbligatorie, salvo che per avvenuta immunizzazione
“naturale” possono essere omesse o differite solo per specifiche
condizioni cliniche che mettono in pericolo la salute, attestate dal
medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.
Da luglio
2017 il ministero della Salute senza nuovi oneri promuove campagne per
diffondere tra cittadini e sanitari la cultura della vaccinazione, con
la collaborazione di Mmg, pediatri, farmacisti territoriali e
consultori. Da parte loro anche operatori sanitari, sociosanitari e
scolastici possono presentare una autocertificazione attestante la
copertura vaccinale.
Per la scuola, entro il termine di
scadenza per l’iscrizione, genitori di minori 0-16 anni o tutori per
stranieri non accompagnati devono presentare ai dirigenti scolastici
documenti comprovanti l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie
ovvero esonero, omissione o differimento ovvero ancora la richiesta di
eseguire il vaccino all’Asl che adempirà entro fine anno scolastico. Con
l’anno scolastico 2017-18 [art 5] eventuale
documentazione andrà presentata entro ottobre nelle scuole, e sarà
sostituibile con autocertificazione ma i documenti comprovanti
l’effettuazione dei vaccini vanno presentati a scuola entro il 10 marzo
2018. In quella data, tutti i dati sui vaccinati e non vaccinati
andranno spediti alle ASL. Dal 2019 le scadenze saranno ulteriormente
ritoccate. Sarà possibile prenotare le inoculazioni al Centro unico di
prenotazione ASL anche per effettuarle nelle farmacie.
In caso di inadempienza per i genitori
che non vaccinano i figli le sanzioni variano da 100 a 500 euro e cade
definitivamente il riferimento alla perdita della patria potestà.
Per asili e scuole dell’infanzia –
incluse le private non paritarie – la presentazione della documentazione
è requisito di accesso. I minori non vaccinati sono ove possibile
inseriti in classi in cui sono presenti solo minori vaccinati [che non
significa immunizzati] o immunizzati da malattia naturale, le scuole
comunicano alle ASL entro il 31/10 di ogni anno le classi ove vi siano
più di 2 minori non vaccinati [art 4].
È istituita al Ministero della salute,
l’Anagrafe nazionale vaccini, nella quale sono registrati i soggetti
vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, i soggetti che rischiano se si
vaccinano, nonché le dosi e i tempi di somministrazione delle
vaccinazioni effettuate e gli eventuali effetti indesiderati [costo 2018
ben 300 mila euro, 10 mila gli anni successivi, art 4 bis].
In tema di indennizzi a effetti avversi
del vaccino, le disposizioni della legge 210/92, si applicano a tutti i
soggetti che, a causa del vaccino obbligatorio abbiano riportato lesioni
o infermità dalle quali sia derivata una menomazione permanente della
integrità psico-fisica.
Fra le vaccinazioni obbligatorie per particolari gruppi a rischio permangono le seguenti vaccinazioni:
- vaccinazione contro il tetano: è indicata, oltre che per tutti gli affiliati al CONI, per i lavoratori agricoli, i metalmeccanici, gli operatori ecologici, gli stradini, i minatori, gli sterratori;
- vaccinazioni contro la tubercolosi con BCG: è indicata come obbligatoria per:
– neonati e bambini di età inferiore ai 5 anni con prova tubercolinica negativa, conviventi o aventi contatto con persone affette da tubercolosi in fase contagiosa, qualora persista il rischio di contagio
– personale sanitario, studenti in medicina, allievi infermieri e chiunque, a qualunque titolo, con prove tubercoliniche negative, operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi multifarmaco resistenti, oppure operi in ambienti ad alto rischio e non possa, in caso di sieroconversione, essere sottoposto a terapia preventiva, perché presenta controindicazioni cliniche all’uso di farmaci specifici - per i militari in forma volontaria: sono previste le vaccinazioni antitifica orale, antimeningococcica tetravalente, antimorbillo-parotite-rosolia, antiepatite A e B, antipolio con vaccino IPV potenziato
- vaccinazione antitifica: è indicata per gli addetti ai servizi di approvvigionamento idrico, ai servizi di raccolta e distribuzione del latte, ai servizi di lavanderia, pulizia e disinfezione degli ospedali, per le reclute, etc. Dalla pubblicazione della Legge sulla Stabilizzazione della finanza pubblica [Legge 30 dicembre 1997], la profilassi del personale addetto all’alimentazione non è più necessaria.
Le vaccinazioni raccomandate
[facoltative] permangono suddivise a loro volta in vaccinazioni
raccomandate per tutta la popolazione e vaccinazioni raccomandate per
particolari gruppi a rischio; inoltre sono a disposizione anche altre
vaccinazioni facoltative.
Fra le vaccinazioni raccomandate per tutti i nuovi nati, sono indicate:
- vaccinazione contro lo pneumococco
- vaccinazione contro il meningococco siergoruppo B e C
- vaccinazione contro il rotavirus [pur essendo rivolto ad esercitare la propria funzione nei Paesi in via di sviluppo, questo vaccini non si prefigge di eradicare la malattia in quanto – anche con la vaccinazione – il bambino è destinato naturalmente ad essere infettato più volte nei primi anni di vita. I Pediatri sfruttano l’onda emozionale del ricovero ospedaliero per promuovere un vaccino prodotto esclusivamente al fine di causare la gastroenterite in modo artificiale anziché in modo naturale!]
Fra le vaccinazioni raccomandate per particolari gruppi a rischio, sono indicate:
- vaccinazione contro l’influenza, per tutte le persone oltre i 65 anni e per coloro che sono sofferenti di malattie croniche debilitanti a carico dell’apparato cardiovascolare, broncopolmonare, renale, nonché per gli addetti a Servizi di Sanità Pubblica
- vaccinazione contro la rabbia per i soggetti a rischio, come veterinari, allevatori di animali, addetti ai laboratori per sperimentazione
- vaccinazione contro l’epatite B, per gli operatori sanitari e per il personale di assistenza degli ospedali e delle case di cura private, e per altri gruppi a rischio indicati nel DM 4 ottobre 1991
- vaccinazione contro l’epatite A nei gruppi a rischio
- vaccinazione contro l’HPV per le bambine nel dodicesimo anno di età
Fra le altre vaccinazioni
ve ne sono alcune che vengono eseguite solo in occasione di viaggi in
aree nelle quali la malattia sia presente in forte concentrazione o
nelle quali sia in corso un’epidemia o comunque quando vi sia
un’evidente situazione di rischio:
- vaccinazione contro il contro il colera [non è più richiesta in alcun Stato al mondo!]
- vaccinazione contro la febbre gialla
- vaccinazione contro l’epatite A e B
- vaccinazione contro la rabbia
- vaccinazione antipolio
Va sottolineato che, entrati nel terzo
millennio, è davvero stupefacente che una vaccinazione sia forzata da
una anacronistica obbligatorietà. Infatti, nella gran parte delle
nazioni industrializzate le vaccinazioni sono tutte facoltative, anche
se poi – con un certo grado di ipocrisia – un soggetto rischia di non
essere ammesso alla scuola dell’obbligo se non sia in pari con le
vaccinazioni di base.
Ad oggi è inopportuno, anche da un punto
di vista etico, aver esteso l’obbligatorietà alle precedenti
vaccinazioni raccomandate, anche se l’azione intrapresa dalle varie
società di Igiene e di Pediatria nel nostro Paese si è sempre diretta
verso questa direzione, dichiarando inopportuno togliere
l’obbligatorietà alle vaccinazioni in tempi relativamente rapidi.
Di fronte a questa realtà particolarmente
confusa, difficilmente modificabile in tempi brevi anche per i
manifesti interessi delle industrie del farmaco e la collusione di
questo Governo, sarà sempre più facile trovarsi di fronte a esperti e/o
presunti tali che, nel vendere il prodotto vaccino, seguiranno due
strategie:
- coinvolgimento di un numero sempre maggiore di Pediatri e Medici di medicina generale
- utilizzo sempre più frequente di vaccini combinati allo scopo di semplificare i calendari vaccinali troppo affollati dalle proposte di vendita
Uno degli spauracchi è determinato dal
fatto che la mancata obbligatorietà delle vaccinazioni non consente la
frequentazione delle comunità scolastiche nella fascia d’età da 0 a 6
anni.
Da decenni le norme di accesso alle comunità scolastiche erano regolamentate in primo luogo da una dichiarazione [23 settembre 1998] del Ministro della Pubblica Istruzione e del Ministro della Sanità, nella quale si affermava
si invitano i direttori didattici e i presidi ad ammettere alla frequenza gli alunni che rifiutino di esibire la certificazione relativa alle vaccinazioni obbligatorie, per consentire loro di adempiere all’obbligo scolastico, comunicando i relativi casi all’Unità Sanitaria Locale
Con questa disposizione veniva privilegiato il diritto allo studio nei confronti del diritto alla salute.
Tale disposizione fu rafforzata nel tempo dall’applicazione del DPR 355/1999
che consentiva la frequenza scolastica ai bambini non vaccinati. Era
possibile richiamarsi a questa favorevole normativa in gran parte del
territorio nazionale, ed era estesa anche al nido ed agli asili.
Ancora oggi, in teoria, non potrebbe essere altrimenti, visto che la nuova norma dello Stato è evidentemente incostituzionale [artt. 3 e 32 della Costituzione] e attua discriminazioni
sulla base dell’età e sul luogo scolastico pubblico o privato.
Tuttavia, per i minori non vaccinati o parzialmente vaccinati la scuola
deve per legge ricevere conferma della prenotazione di appuntamento per
la vaccinazione.
Per quanto noto finora, solo in poche
Regioni le ASL hanno agito anticipando di molto i tempi, inviando a casa
le lettere di appuntamento con un’appendice che può essere consegnata
alla scuola: anzitutto è da evitare la sottoscrizione dell’impegno contenuto in queste prenotazioni,
mentre riguardo il comportamento da seguire e la documentazione da
presentare, il comportamento di queste Regioni non fa alcuna differenza,
permane quello di intraprendere un’obiezione attiva nelle forme che
ogni famiglia ritenga più giusta.
Per nostra scelta non esporremo pubblicamente alcuna Linea Guida all’obiezione
in quanto non abbiamo intenzione di rendere vita facile alla
controparte, né abbiamo intenzione di lucrare su un tema così delicato,
che non può essere trasformato a mera campagna di affiliazione soggetta a
quota d’iscrizione.
Seguiremo come sempre l’evoluzione di
questa questione che risulta tutt’altro che chiusa, e avremo cura di
pubblicare nel tempo eventuali consigli generici correlati ad articoli
mirati.
Oggi, quindi, riteniamo indispensabile condividere ed integrare quanto divulgato – per esempio – dalla Professoressa Antonietta Gatti della Nanodiagnostics di Modena.
Istruzioni da stampare e portare con voi al momento della vaccinazione
Presentarsi dicendo:
- sono la mamma / il papà di ………….;
- il bambino ha avuto le seguenti malattie …………;
- il bambino ha ricevuto i seguenti vaccini …………..;
- riferire al medico qualsiasi malattia, disturbo pregresso o in atto, allergie anche di papà e mamma, altre patologie famigliari;
- esigete che il medico non vaccini vostro figlio o vostra figlie per malattie che ha già avuto [se dice che una vaccinazione in più non fa male, chiedete su quale libro scientifico è scritto e andate a verificare]. Chiedete vaccini monodose.
- esigete che il medico verifichi se il bambino ha già un’immunità innata per la malattia per la quale deve essere vaccinato [è un vostro diritto sancito dall’art. 7 della Legge 210/92 che riconosce i danni da vaccino e emotrasfusioni];
- esigete di conoscere il nome e il cognome di chi vaccinerà vostro figlio e a quale Ordine Professionale è iscritto [se ci saranno effetti collaterali, il nome del vaccinatore deve essere conosciuto e il medico al quale ci si rivolge deve obbligatoriamente certificare il fatto e compilare il modulo di reazioni avverse da inviare all’AIFA];
- esigete di essere informati sul vaccino che il medico somministrerà a vostro figlio o a vostra figlie per fornire il vostro consenso. Il medico deve leggervi tutto il foglietto illustrativo con particolare attenzione agli effetti collaterali. Se non comprendete qualcosa, fermatelo e ponete tutte le vostre domande.
- quando il medico parla di effetti collaterali, chiedete se tutto ciò può capitare a vostro figlio o a vostra figlia. Chiedete quali garanzie scritte vi dà che vostro figlio o vostra figlia non subirà quegli effetti [se il medico si spazientisce chiedete di chiamare il Direttore Sanitario o il Responsabile del centro in cui si sta svolgendo il fatto]
- esigete che il medico verifichi che il
bambino non sia allergico ad uno o più componenti dei vaccini come, tra
gli altri, alluminio e polisorbato [il medico deve rilasciare un
certificato debitamente firmato in cui dichiari che vostro figlio non è
allergico. La cosa non è possibile senza specifici esami sul sangue,
ottenibili in non meno di una settimana e stabilita ]
La esecuzione di dosaggi di anticorpi prevaccinali in genere rientra fra le “Prestazioni di prevenzione gratuite ai sensi del DM 1/2/1991 in quanto disposte nel prevalente interesse pubblico“, altresì ribadito dall’art. 7 della Legge 210/92 e dall’art. 1 comma 4 lettera b del D.Lgs.124/1998 [quest’ultimo con particolare riferimento alle vaccinazioni raccomandate]Per effettuare questi esami gratuitamente in regime di SSN occorre quanto segue:– deve esistere sul territorio un laboratorio che li esegua [azienda ospedaliera oppure laboratorio accreditato];
– deve esserci volontà politica della ASL di recepire il suddetto DM e fornirli ai cittadini, il che si traduce nella stipula di accordi fra la ASL e la struttura erogatrice in cui la ASL accetta di pagare e concorda il prezzo delle prestazioni;
– gli esami sono gratis solo se a prescriverli sono i medici funzionari ASL, ossia gli ex ufficiali sanitari, oggi “medici incaricati di sanità pubblica”, tra i quali rientra il medico vaccinatore.
– a questo punto la prestazione risulta esente da ticket per categoria, con codice di esenzione già previsto in tariffario regionale “P03 – Prestazioni specialistiche correlate alla pratica vaccinale obbligatoria o raccomandata“.Se invece queste condizioni mancano, oppure il medico vaccinatore oppone resistenza, è vostro diritto eseguire questi esami e individuare un laboratorio esecutore al quale potete accedere direttamente, pagando [purtroppo] di tasca vostra [70 €uro circa]. - informate il medico che avete documentato con un filmato le capacità di vostro figlio o di vostra figlia prima della vaccinazione e che, se si verificassero effetti collaterali imputabili alla vaccinazione, il medico ne dovrà rispondere personalmente [il danno vaccinale rientra nella categoria delle “lesioni personali”];
- se si arriva a vaccinare, chiedete che la prima goccia del vaccino venga buttata perché spesso contiene i residui di usura della lavorazione meccanica dell’ago;
- chiedete che vi venga consegnata la siringa e la scatola con il numero del lotto e il foglietto illustrativo.
Tutto ciò che è stato elencato rappresenta un vostro incontestabile diritto così come è altrettanto vostro incontestabile diritto che ogni ASL vi renda immediatamente noto anche il nome del produttore, la data di acquisto, la data di scadenza, il responsabile del procedimento di conservazione e stoccaggio, i dati della procedura di stoccaggio e conservazione in merito ad ogni singolo vaccino somministrato a vostro figlio o vostra figlia.
Le vaccinazioni obbligatorie non sono coercibili, né assimilabili al TSO di origine psichiatrica
Al contrario di quanto scrivono taluni manipolatori della realtà, ribadiamo che benché vi sia un obbligo di legge [che non può prevaricare il rispetto della dignità umana] le vaccinazioni obbligatorie non sono coercibili né assimilabili al TSO di origine psichiatrica. Pertanto, vi
sarà sempre un consenso informato da firmare ed è vostro incontestabile
diritto che questo consenso – oltre ad essere veramente informato –
risponda a numerosi requisiti che abbiamo elencato nel nostro articolo precedente Legge vaccini: pretendere il rispetto del ‘consenso informato’ determinerà la sua sconfitta.
In sostanza, per coloro che hanno maggiori difficoltà a comprendere il concetto, la
legge potrà anche obbligare ad un determinato trattamento sanitario ma
non può violare in nessun modo i limiti imposti dal rispetto della
persona umana. Non è consentito il contrario!!! Non è che la
legge non può violare i diritti della persona umana a meno che tale
violazione sia giustificata da un obbligo. La legge può obbligare, ma non può violare!!!
Il consenso informato nasce molto tempo
dopo la Costituzione Italiana, per conferire dignità pratica
all’individuo, fungendo da sintesi tra due diritti fondamentali della
persona alla cura ed alla autodeterminazione. Esso è stato riconosciuto all’unanimità dalla Giurisprudenza come principio fondamentale in materia di tutela della salute.
Pertanto, anche se da oggi la profilassi vaccinale è definita obbligatoria necessita comunque di un “previo consenso informato”
giacché i soggetti a cui è rivolta sono capaci di intendere e volere
e/o rappresentati da adulti capaci di intendere e volere. In
presenza di tale capacità, attuale e concreta, siamo in presenza di un
diritto attuale e concreto all’autodeterminazione che non può essere
superato da alcun obbligo.
In altre parole, un bambino può essere
obbligato a sottoporsi a vaccinazione, ma conserva il diritto ad essere
previamente informato [tramite i suoi tutori] circa il trattamento
sanitario che riceverà e, in stretta correlazione, può esercitare il
diritto a non essere d’accordo.
Senza
il consenso di un soggetto giuridicamente capace, il trattamento
sanitario può essere obbligatorio finché si vuole, ma non può essere
praticato in alcun modo. E quel medico che decide di
infischiarsene, credendosi tutelato dall’obbligo di legge, finisce
direttamente in galera senza alcuna attenuante.
La sbandierata minaccia di segnalazione al Tribunale dei minori,
poi cancellata, serviva giusto per spaventare i genitori. Perchè, anche
a fronte di un obbligo, è sempre necessario acquisire il consenso
informato dell’esercente la potestà sul minore. Se l’esercente non
acconsente che si fa? Se ne attenua la capacità genitoriale per ottenere
il consenso dall’organo a ciò deputato: altro genitore, tutore,
tribunale. Un consenso serve comunque, anzi, è obbligatorio.
DOMANDA – Perchè dunque, anche a fronte
della necessità epidemiologica, se fosse vera, l’obbligo vaccinale non è
mai stato esteso alla popolazione adulta prevalentemente a contatto con
i bambini? Ovvero, per tutti i maggiorenni e i minorenni oltre i 16
anni?
RISPOSTA – Perchè in tali casi occorre
sempre e comunque il consenso della persona, e se quest’ultima non lo
presta [con tanto di bella pernacchia all’indirizzo del Governo] l’unica
soluzione sarebbe quella di farla interdire: sì cari lettori, proprio così. E non ci dilunghiamo sul perchè sarebbe impossibile ed inattuabile.
Pertanto, tutto l’impianto di questa
nuova legge si regge su un unico presupposto: la paura! Per alcuni la
paura delle malattie, per altri la paura delle sanzioni, per altri
ancora la paura delle esclusioni sclolastiche, e per molti altri ancora
la paura delle segnalazioni al tribunale.
Il mezzo che giustifica il fine è
semplicemente “la paura”, ovvero il più grande business al mondo che da
sempre ha spinto quante più persone possibili a vaccinarsi.
Ciascuno è ovviamente libero di agire
come meglio crede in proprosito; ma sia almeno consapevole che nessuno
potrà mai davvero obbligarlo perché l’adesione al sistema è sempre su
base volontaria: sempre!!!
Anche quando sembra di non avere scelta,
basta un semplice: NO GRAZIE …. E vedrete che il vostro rifiuto sarà
ancor più distruttivo delle manifestazioni di piazza.
fonte: https://autismovaccini.org/2017/08/06/legge-vaccini-non-abbiate-alcun-timore/
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