venerdì 29 settembre 2017

Autismo: speranza dopo la diagnosi


Per l’autismo non c’è cura. Lo abbiamo letto e riletto, come genitori ce lo siamo sentiti ripetere infinite volte.

Quello che dovrebbero chiedersi i medici e gli psicologi che di questo disturbo si occupano è perché mai debbano preoccuparsi per una diagnosi precoce se poi non possono fare alcun trattamento!!!

Tutto questo deve finire, queste convinzioni errate devono essere superate: con l’allarmante incremento della diffusione dei disordini dello sviluppo nei bambini infatti si è fatta e si sta facendo all’estero (ma anche in Italia) molta più ricerca, e studi recenti hanno dimostrato che molti di questi bambini hanno condizioni mediche (fisiche) coesistenti ai sintomi dell’autismo che devono essere affrontate.

Si tratta di un campo di ricerca emergente, nuovo, e un protocollo di trattamento ben delineato purtroppo manca ancora. Molti dei trattamenti medici che attualmente si applicano sembrano ai più molto “alternativi” e non vengono per questo considerati, se non osteggiati,  ma, nonostante la mancanza di “ufficialità”, esiste una ormai enorme evidenza aneddotica circostanziata che alcuni di questi trattamenti sono molto efficaci e, senza dubbio, ogni medico che eseguisse personalmente le sue ricerche sugli studi condotti e pubblicati sulla loro efficacia non potrebbe che concordare che siano meritevoli di attenzione.

Una caratteristica emersa da  queste ricerche recenti è che i disordini dello spettro autistico (ASD) consistono in disturbi multipli che si presentano con sintomi simili: non c’è un trattamento che funzioni per tutti! 

L’estrema variabilità soggettiva indica quindi la necessità di programmare un trattamento fortemente individualizzato, compito questo molto impegnativo per i medici che dovrebbero occuparsi della cura di questi bambini considerandone  l’unicità, la soggettività e collaborando strettamente con i genitori.

Tutto questo è ovviamente di difficile accettazione dall’attuale classe medica, abituata ai protocolli massificati, agli interventi farmacologici e al considerarsi al di sopra delle famiglie con cui non sono abituate a collaborare fianco a fianco, se non in rari casi.

Molti ricercatori però, incuranti di questi stereotipi, sono riusciti a superarli con mente aperta, arrivando alla conclusione che i Disordini dello Spettro Autistico siano scatenati da un processo autoimmune, che colpisce e danneggia numerosi organi tra cui cervello, fegato e apparato intestinale.

Sono stati trovati infatti nell’ASD elevati livelli di auto-anticorpi contro antigeni multipli, tra cui la Proteina Mielinica Basica (MBP), mentre studi endoscopici del tratto gastrointestinale hanno rivelato un alto numero di esofagiti, duodeniti, coliti e iperplasia nodulare linfoide. 

La maggioranza di questi bambini soffre di allergie o sensibilità ai prodotti derivati dal latte, oltre il 90% di loro ha bassi livelli di zolfo e bassi sono anche i livelli di fenol-sulfur-transferase (PST), un meccanismo chiave per la detossificazione, e di glutatione, un importante antiossidante vitale per inattivare i radicali liberi.

Si ritiene che molti dei “comportamenti autistici” siano manifestazioni di condizioni fisiche: battere la testa o i disturbi del sonno, per esempio, potrebbero essere una risposta al dolore che non si è capaci di esprimere diversamente.

Affrontare e trattare queste anomalie fisiche porterà a significativi miglioramenti anche dei comportamenti autistici e renderà quindi maggiormente efficaci anche gli interventi educativi e comportamentali. Un intervento precoce è per questo essenziale! Gli interventi educativi possono avere intensa efficacia, soprattutto quando combinati con interventi medici che migliorino attenzione e comportamento.

Tre sono i più importanti interventi medici che andrebbero considerati:

1. Tratto gastrointestinale: molti bambini soffrono di diarrea, stitichezza, esofagiti, gastriti, duodeniti e coliti, che sono responsabili di una varietà di sintomi come dolori addominali e risvegli notturni. Molti soffrono anche di una sovracrescita di candida nell’intestino.
Provare ad eliminare la caseina (prodotti derivati dal latte), dal momento che esiste una convincente evidenza che un gran numero di questi bambini ha allergie o sensibilità al latte. Sono anche considerevolmente presenti anche sensibilità al glutine, e quindi eliminare anche questa proteina (cosa più difficile da fare) merita un tentativo. Si tratta di quella che viene definita dieta GF/CF (senza glutine e caseina).
Anche la teoria di un eccesso di oppioidi supporta questa dieta. L’uso di farmaci anti-fungali può essere preso in considerazione se una coltura delle feci  documenta una sovra crescita di candida. Purtroppo, non cu sono troppi gastroenterologi che si occupano di valutare e trattare  bambini con autismo. Il programma LADDERS di  Harvard può essere un ottimo riferimento.
2. Detossificazione: esistono significative evidenze di come la detossificazione risulti danneggiata in molti di questi bambini. Il solfato gioca un ruolo importante in questo processo e circa il  90% dei bambini autistici ne possiede livelli molto bassi, con serie difficoltà nell’escrezione delle tossine assunte o generate dal corpo. Il solfato è anche un elemento cruciale nella salute del tratto gastrointestinali. Può aiutare ripristinare il solfato con magnesio solfato (epsom salt).
Anche l'accumulo di metalli pesanti può contribuire a questo deficit, ma la terapia di chelazione dovrebbe essere considerata solo dopo accurate analisi. Ridurre il carico di tossine risulterà di sicuro beneficio per questi bambini. Le tossine possono avere provenienza ambientale (insetticidi, diserbanti, mercurio, arsenico, gas di scarico, ecc) o domestica (formaldeide, prodotti per le pulizie, composti volatili organici, piombo, ecc). Considerare anche la riduzione di prodotti alimentari contenenti fenoli (deficienza fenol-sulfur-transferasi), come le mele.
3. Stress ossidativo: il ciclo della metilazione ed altri meccanismi antiossidanti sono spesso difettosi; la diminuita capacità di inattivare i radicali liberi può avere effetti significativi sul sistema nervoso centrale. Sono consigliati integratori di vitamine, in quanto molti bambini con autismo hanno diete limitate e ristrette. E’ indicato ridurre l’apporto di alimenti conservati (ricchi di radicali liberi).
Come espresso in precedenza, a causa dell’estrema variabilità di questa malattia, ogni bambino richiede un differente protocollo di trattamento,  per applicare il quale il medico sarà guidato, oltre che dalla sua esperienza clinica e dalle necessarie analisi, anche dai resoconti dei genitori sui cambiamenti comportamentali che essi osserveranno in funzione delle terapie applicate. 

Fortunatamente, molti genitori sono molto attenti e sensibili a questi cambiamenti e possono risultare ottimi partner per i professionisti. Ovviamente, applicando il metodo per prove ed errori, è importante intraprendere i nuovi trattamenti  uno per volta per valutarne correttamente l’impatto sulla salute e sul comportamento.


Non smettete mai di sperare.


Fromitaly


fonte: http://www.emergenzautismo.org/content/view/801/48/ 

1 commento:

  1. È così, è quello che sto facendo con mio figlio e stiamo avendo risultati. All'inizio ci avevano presi per pazzo perché non facevamo.aba.

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