venerdì 29 settembre 2017

La rana bollita e i tempi di cottura dei cittadini…


Fase 1): fare entrare centinaia di migliaia di stranieri e sparpagliarli d’autorità, tramite i prefetti, su tutto il territorio della penisola italiana, anche nei paesini più piccoli e sperduti;

fase 2) favorire con un accorto uso dei media la crescita di un partito di finta opposizione come il M5S che, al momento opportuno, possa prima disinnescare e quindi indirizzare su un binario morto il malcontento cresciuto ovunque;

fase 3) varare leggi repressive che equiparino il disagio dei cittadini verso una situazione non più tollerabile come “apologia di fascismo”, un regime che non esiste più da ben 72 anni;

fase 4) usare il cavallo di Troia dei “migranti” come arma per intaccare i livelli salariali e le condizioni di vita e sicurezza dei produttori;

fase 5) usare ogni mezzo, comprese emergenze sanitarie inesistenti e tarocche, per aumentare la presa autoritaria e criminalizzare i cittadini renitenti alle coercizioni governative;

fase 6) lasciare intatto il guscio formale della “proprietà privata” ma svuotarlo interamente della sua sostanza con una tassazione così alta da impoverire tutto il tessuto sociale. La casa, l’auto e tutto il resto sono legalmente tuoi, ci mancherebbe altro, ma i soldi per il loro semplice possesso ce li prendiamo noi (Stato, Regioni, Comuni).


In breve sta realizzandosi il principio della rana bollita: immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano.

Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale.

Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.

L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla.

Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce semplicemente morta bollita.

Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

Questa esperienza mostra che, quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta, sfugge alla coscienza e non suscita, per la maggior parte del tempo, nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta.


Paolo Sensini


fonte:  http://paolosensini.com/2017/09/27/la-rana-bollita-e-i-tempi-di-cottura-dei-cittadini/

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